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Giampiero Comolli
14,90 €
IVA inclusa
Spedizione esclusa
CL10543
Corpo, ascolto, respiro nella meditazione biblica
Lo scrittore e giornalista Giampiero Comolli è un «viaggiatore» nel senso più pieno della parola: egli ha viaggiato e continua a farlo in molte parti del mondo realizzando reportage e articoli, e "viaggia" all’interno delle spiritualità e delle religioni che rendono le nostre società contemporanee straordinariamente ricche e interessanti.
In questo volume egli ci conduce attraverso un percorso meditativo a partire dalla Bibbia, un libro che, per la maggior parte di noi, può forse essere oggetto di lettura o di studio ma non di meditazione, per la quale siamo più abituati a pensare a tradizioni orientali, dallo yoga allo zen.
Comolli invece dimostra, con una ricchezza di riferimenti alle fedi e alle letterature dell’umanità, come la Bibbia sia un immenso serbatoio di pensieri e immagini che possono nutrire non solo la nostra fede (quando è il caso) ma anche la nostra possibilità di meditazione interiore.
«Quando noi pensiamo alla pratica della meditazione, subito ci viene in mente l’immagine di un asceta a gambe incrociate, immobile e in silenzio, gli occhi socchiusi, fermo nella postura canonica codificata dalle tradizioni spirituali dell’Oriente. Come se fosse soprattutto l’Oriente ad avere esplorato fino ai limiti estremi le vie della meditazione. Eppure, anche la Scrittura insegna a meditare.
[...] Meditare significa per l’Oriente entrare in una condizione di completo Silenzio, che a propria volta si manifesta nel tempo di un puro Presente, elevato a dimensione assoluta. È qui allora che s’incontra la divergenza profonda con la meditazione biblica. Quest’ultima infatti richiede sì silenzio interiore e raccoglimento, ma per ascoltare non certo un Silenzio assoluto, bensì una Parola assoluta, quella di Dio» (G.
Comolli).
In questo volume egli ci conduce attraverso un percorso meditativo a partire dalla Bibbia, un libro che, per la maggior parte di noi, può forse essere oggetto di lettura o di studio ma non di meditazione, per la quale siamo più abituati a pensare a tradizioni orientali, dallo yoga allo zen.
Comolli invece dimostra, con una ricchezza di riferimenti alle fedi e alle letterature dell’umanità, come la Bibbia sia un immenso serbatoio di pensieri e immagini che possono nutrire non solo la nostra fede (quando è il caso) ma anche la nostra possibilità di meditazione interiore.
«Quando noi pensiamo alla pratica della meditazione, subito ci viene in mente l’immagine di un asceta a gambe incrociate, immobile e in silenzio, gli occhi socchiusi, fermo nella postura canonica codificata dalle tradizioni spirituali dell’Oriente. Come se fosse soprattutto l’Oriente ad avere esplorato fino ai limiti estremi le vie della meditazione. Eppure, anche la Scrittura insegna a meditare.
[...] Meditare significa per l’Oriente entrare in una condizione di completo Silenzio, che a propria volta si manifesta nel tempo di un puro Presente, elevato a dimensione assoluta. È qui allora che s’incontra la divergenza profonda con la meditazione biblica. Quest’ultima infatti richiede sì silenzio interiore e raccoglimento, ma per ascoltare non certo un Silenzio assoluto, bensì una Parola assoluta, quella di Dio» (G.
Comolli).
| Autore | Giampiero Comolli |
| Pagine | 279 |
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